I Commons e la Finanza Alternativa

E’ sempre più diffuso sul Web il fenomeno di piattaforme informatiche dedicate all’ “acquisto” di progetti sociali che attraverso sistemi di Finanza Alternativa permettono a finanziatori privati di contribuire al successo dell’iniziativa.
Così, navigando sulla piattaforma web:
http://www.assitecacrowd.com/progetto/paulownia scopriamo che la Paulonia Social Projec srl è una inziativa che ha raccolto oltre 500.000 mila euro attraverso l’altra finanza realizzando piantagioni di alberi a rapido accrescimento da destinare alla filiera nazione ed internazionale del legno.
Per entrare di più nel vivo del tema si consiglia di visitare la piattaforma http://www.commons.camp/it/collaborative-territories-lab/ e scoprire come i sistemi di riattivazione delle communità utuilizzati come strumento di gestione del territorio cominciano a prendere piede anche in Italia.
Agricoltura, spazi collaborativi e turismo, sono i settori maggiormente interessati da questo fenomeno legato alla capacità di una comunità di fare sistema per il bene comune. L’elemento della socialità, della Comunità e del Commons sta assumendo una rilevanza sempre maggiore nella definizione di progetti di sviluppo. La socialità è communità, la comunità e’ anche il commons.
Una curiosità per tutte: le prime forme di commons risalgono a 4 secoli fa e si identificavano nelle comunità feudali. La terra, prima ancora di essere recintata dalla prima alla seconda rivoluzione industriale, fu l’elemento fondante del Commons Rurale.
Nel Commons Feudale i contadini univano i propri appezzamenti in campi apertie coltivavano ed allevavano collettivamente. Non ipotizziamo che si stia andando verso forme evolute di baratto perche il Commons non è un baratto.
Invece si sta ragionando di forme di economia collaborativa all’interno di una comunità. Verosimilmente nel prossimo settennato dei fondi europei, 2020-2027, nella gestione dei fondi europei troveremo le raccomandazioni su forme di governance che come i GAL di oggi, danno rilevanza al territorio, al partenariato, alla strategia d’area come valore costruibile dalla comunità, scambiabile nella comunità, strategico per la comunità.  Simona Romiti