Tra fondi europei e finanza alternativa

Nei primi numeri della nostra Newsletter abbiamo già scritto dei programmi operativi della Regione Abruzzo che per la programmazione 2014-2020 si concentrerà su 11 obiettivi tematici.In quest’ultimo numero della nostra Newsletter vogliamo ricordare e puntualizzare quanto detto in precedenza.

Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) impernierà i propri finanziamenti su azioni chiave come l’ innovazione e la ricerca, l’agenda digitale, il sostegno alle piccole e medie imprese (PMI), l’ economia a basse emissioni di carbonio, la valorizzazione del patrimonio amientale e culturale, il rischio idrogeologico e lo sviluppo sostenibile delle aree urbane. Il FESR 2014-2020 della regione Abruzzo individua cinque pilastri per il traino dell’economia abruzzese tra questi è presente l’agroalimentare. Questo vuol dire che parte delle risorse, attraverso il sostegno ad azioni eleggibili, saranno destinate a questo settore.

Il Fondo sociale europeo (FSE) si focalizza su quattro obiettivi tematici della politica di coesione: la promozione dell’occupazione e il sostegno alla mobilità dei lavoratori; la promozione dell’inclusione sociale e la lotta contro la povertà; l’investimento in istruzione, competenze e apprendimento permanente; il miglioramento della capacità istituzionale e l’efficienza dell’amministrazione pubblica. Il FSE 2014-2020 della regione Abruzzo ha tra gli elementi di novità, la costituzione di hub sociali, in cui è prevista la partecipazione del pubblico e del privato per favorire le azioni di inclusione sociale in aree “rurali” e per gruppi vulnerabili.

Il FEASR, fondo agricolo per lo sviluppo rurale pone 3 obiettivi strategici di lungo termine: stimolare la competitività del settore agricolo; garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali e l’azione per il clima; realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e delle comunità rurali, compresi la creazione e la difesa dei posti di lavoro.
Il FEASR 2014-2020 della Regione Abruzzo tende a rafforzare, oltre alle linee dei pagamenti diretti, il contenuto delle misure di sviluppo rurale inserite nella promozione delle produzioni tipiche regionali e nei marchi di qualità, nell’offeta turistica integrata nella salvaguardia della qualità ecologica e paesaggistica del territorio regionale, richiamando al contempo lo sviluppo degli strumenti dell’agenda digitale, l’accrescimento delle competenze degli operatori, i servizi alla persona per le aree rurali, in sinergia quest’ultime con le misure del FESR e del FSE.  Simona Romiti