IL CROWDFUNDING PER LE IMPRESE

Cos’è il crowdfunding? Una modalità innovativa e moderna di finanziamento alle imprese.
Una pratica di microfinanziamento proveniente dal basso, indirizzata al sostengo di progetti di organizzazioni che utilizzano il web, la comunità virtuale per favorire l’incontro e la collaborazione tra soggetti interessati e per la raccolta in rete di finanziamenti, donazioni, reward, equity, lending.
La pratica del crowdfunding è in continua espansione. Viene impiegato per finalità imprenditoriali, sociali, culturali e generalmente per promuovere progetti di utilità sociale.
L’elemento di innovazione trae origine da due fattori: la raccolta delle risorse tramite il web; la narrazione del progetto tramite internet ad una comunità virtuale che ne condivide le finalità e ricerca le soluzioni.
Da un punto di vista sociologico il crowdfunding è uno strumento anti-istituzionale, in quanto privilegia le persone, l’idea piuttosto che l’organizzazione e in più focalizza la sostenibilità sociale delle iniziative.
Dal lato delle imprese, il crowdfunding sfrutta le competenze della rete, utilizza l’intelligenza collettiva, tutti i dati e i frammenti di conoscenza che messi a fattore comune riescono a previsionare il successo di un prodotto, per alcuni aspetti in modo più puntule delle tradizionali tecniche di marketing.
L’impresa può affidarsi alla pratica dell’outreach, gruppi di individui che non sono sotto il controllo dell’azienda e che non risentono di condizionamenti o pregiudizi propri dell’organizzazione aziendale, O in alernativa al bilanciamento tra fonti informative e gruppi decisionali tradizionali. Rispetto all’impegno dei partecipanti, l’incognita risiede nel dare le giuste motivazioni e i giusti incentivi affinché la partecipazione sia produttiva. Gli incentivi possono essere rappresentati da premi, da promozioni, da regali, oppure anche (nel caso di progetti open source come Wikipedia) dalla possibilità di rendersi utili alla collettività, condividendo le proprie conoscenze e le proprie esperienze.
Riguardo al lato finanziario, il ventaglio delle possibilità di raccolta delle risorse dalla folla è ampio, si passa dal finanziamento semplice a forme di lending.
il modello di crowdfunding attualmente più diffuso è rappresentato dal “reward based”, che mediante piattaforme on-line offre la possibilità di poter partecipare al finanziamento di un progetto ricevendo in cambio un premio o una specifica ricompensa non in denaro.
Il modello “donation based” prevede di effettuare donazioni per sostenere una determinata causa o iniziativa senza ricevere alcun ritorno economico.
Il modello “equity based crowdfunding” si realizza nel caso in cui si acquisisce un titolo di partecipazione in una società, che fornisce diritti patrimoniali e/o amministrativi nell’impresa beneficiaria dell’investimento. Questo modello è particolarmente indicato per le stert-up innovative. La L. 221/2012, che converte il Decreto Italia 2.0 pone particolare rilievo alle piattaforme di equity crowdfunding. L’attività di gestione di portali di equity crowdfunding è riservato a due categorie di soggetti, rispettivamente:
a) le banche e le imprese di investimento autorizzate alla prestazione dei relativi servizi di investimento; b) i soggetti autorizzati dalla Consob previo accertamento dei requisiti di onorabilità , professionalità e indipendenza degli esponenti aziendali e dei soggetti di controllo della gestione del portale on-line.
Infine, il modello “social lending” rappresenta una forma peculiare di crowdfunding in quanto offre la possibilità di realizzare prestiti tra privati, i quali sono ricompensati con il pagamento di interessi che si realizza attraverso le piattaforme on-line.
Come funziona? Si propone un progetto specifico su una piattaforma web, si decide un budget, una data di chiusura della raccolta fondi e si comunica la sua esistenza verso una “folla” affinché sia colpita dal progetto e decida di partecipare. Gli elementi chiave del buon successo di un progetto in crowdfunding sono la definizione chiara e puntuale degli obiettivi, la data di chiusura della raccolta fondi, il networking sulla rete e offline, lo scambio con il donatore.
Il crowdfunding non può sostituirsi al fundraising, ne è una componente, anche minoritaria.
Alcuni dati. A fine 2013, In Italia, il mercato disponeva di 27 piattaforme (di cui 3 di social lending). Il reward crowdfunding dotava 15 piattaforme attive e 5 in fase di lancio, per un totale raccolto pari a circa € 3,3 milioni (€ 2,6 milioni nel 2012). Il donation crowdfunding presenta 9 piattaforme attive contro le 5 piattaforme dell’anno precedente, per un totale raccolto di € 1,2 milioni . L’equity crowdfunding aveva solo 9 piattaforme in fase di lancio. A seguito del Decreto Italia 2.0 e del Regolamento CONSOB il numero è aumentato notevolmente. Per quanto riguarda invece il modello social lending, nel 2013 erano 3 piattaforme attive, per un totale raccolto paria circa € 18,4 (€ 8,1 milioni nel 2012).
Le piattaforme maggiormente in uso in Italia sono: Produzioni dal Basso, Eppela, Boomstarter, Starteed. Prestiamoci è una comunità di prestiti tra persone che si conoscono è un esempio di comunità che replica, tra italiani, la pratica diffusa nelle comunità di stranieri per il settore del commercio, principalmente asiatici, per il prestito senza costi intermediazione e azzerando l’asimmetria informativa tra “donatore” e “beneficiario”.
In Abruzzo ci sono ancora poche esperienze di crowdfunding ne citiamo: Asili Domiciari Abruzzo, StarsUP, sono in fase di costruzione il Parco della Memoria a l’Aquila, Scanno Cultura senza Ali. Con(fusioni) annuale di mostra d’arte. Simona Romiti